Egitto: Stato Islamico giustizia uomo che finanzia la costruzione di una chiesa
Ancora sangue, ancora orrore per mano dei terroristi islamici. L’IS colpisce in Egitto dove, nella regione del Sinai del Nord, un uomo di 62 anni di fede copta ortodossa è stato ucciso brutalmente da una cellula locale di Daesh (acronimo arabo di Stato Islamico). Come riportato da AsiaNews, la vittima, Nabil Habashi Khadim, era uno stimato gioielliere della zona e aveva finanziato la costruzione dell’unico luogo di culto cristiano della città di Bir Al-Abd, la chiesa della Madonna dell’Anba Karras (Nostra Signora).
Il gioielliere, come si legge, era stato rapito da una cellula jihadista l’8 novembre scorso: uomini armati e in abiti civili lo avevano sequestrato davanti alla sua abitazione. Gli ultimi mesi, in cui le ricerche della polizia e gli appelli della famiglia erano risultati vani, sono sfociati nella terribile uccisione di Nabil Habashi Khadim: in un video diffuso su diverse piattaforme, si vedono tre jihadisti armati di kalashnikov e l’uomo che viene freddato con un colpo alla testa.
Nel filmato, uno dei tre terroristi, poco prima di premere il grilletto, accusa in modo esplicito l’uomo di aver contribuito, anche a livello finanziario, alla costruzione della chiesa. Il gruppo jihadista ha inoltre accusato la Chiesa copta ortodossa di “collaborazionismo” con l’esercito, la polizia e i servizi segreti egiziani. La stessa comunità copta ortodossa egiziana, a partire dal suo capo, papa Teodoro II, ha espresso profondo cordoglio piangendo “un figlio e un servo fedele” per aver testimoniato la sua fede “fino al sacrificio di sangue”.
Nel Sinai settentrionale, il 62enne gioielliere è l’ultimo di una lunga serie di vittime ad opera di estremisti islamici, la cui azione dura da anni nonostante la controffensiva di esercito e forze di sicurezza che negli ultimi due anni ha portato alla morte di 840 sospetti terroristi e oltre 60 militari.