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Anche nell’Iran Sciita vengono perseguitati i Cristiani?

Pubblicato da: UVNS 0 Commenti

La religione islamica si divide in due macro-gruppi: i sunniti e gli sciiti.

La divisione nasce alla morte del Profeta Maometto, nel 632 d.C. si apre una diatriba all’interno dell’Islam su chi avrebbe dovuto ereditare la carica di Califfo e se concentrare nel successore anche il potere laico. Fu così che la maggioranza dei fedeli, che oggi definiamo sunniti, appoggiò Abu Bakr, migliore amico di Maometto nonché suocero del Profeta, in quanto credevano e credono tutt’ora che la figura di Califfo debba essere scelta tra una ristretta cerchia di persone. Sunnismo significa coloro che seguono la sunna e cioè la consuetudine identificata in sei libri che sono considerati, dopo il Corano, testi sacri sia dal punto di vista religioso che giuridico. I sunniti si ritengono gli unici veri portatori del messaggio di Dio che si trova nel Corano.

Dall’altra parte troviamo gli sciiti che nel 632 d.C. sostennero, come Califfo, ʿAlī ibn Abī Ṭālib cugino di Maometto in quanto, secondo questi fedeli, i successori del Profeta avrebbero dovuto essere suoi diretti discendenti. Sciismo significa letteralmente Partito di ʿAlī.

Da qui in poi la religione islamica non sarà più la stessa e da quel giorno inizia una vera e propria guerra interna per la supremazia e per il primato religioso.

Come si può vedere dalla cartina il mondo islamico si divide in ulteriori sottogruppi ma possiamo dire che i sunniti sono circa il 90% di tutti i fedeli mentre gli sciiti solamente il 10%. Come possiamo notare, l’unico paese a schiacciante prevalenza sciita è l’Iran mentre anche la Siria, nonostante abbia un governatore alawita (sottogruppo sciita), è a prevalenza sunnita. Questa divisione ha portato a delle alleanze: da una parte la mezza luna sciita formata da Iran, Iraq, Siria e Libano e dall’altra tutti gli altri paesi medio orientali.

La cosa che più ha stupito in questi anni è la continua presenza, nei primi 10 paesi che secondo la relazione di Open Doors sono responsabili della persecuzione dei cristiani, dell’Iran. Stupisce perché noi siamo abituati a pensare agli sciiti come a Hezbollah che riporta la statua della Madonna a Maaloula o al regime laico di Assad eppure in Iran qualcosa è diverso. Solamente nel mese di dicembre del 2018 sono stati arrestati 256 cristiani per evitare proseliti nel periodo natalizio.[1] Bisogna però specificare che la maggior parte dei cristiani arrestati e perseguitati fanno parte di chiese protestanti in quanto la Chiesa Cattolica e quella armena sono riconosciute dallo stato.[2] Secondo l’Agenzia Internazionale del Sacro Corano in Iran vivono tra i 200mila e i 300mila cristiani in maggioranza armeni. Inoltre nel parlamento iraniano sono riconosciuti seggi per le minoranze religiose.
Ma allora perché questa specifica branca del cristianesimo viene maggiormente perseguitata dal regime iraniano? Questo accade per la natura riformista del protestantesimo che vorrebbe mutare la società iraniana secondo il proprio credo cercando, per esempio, di togliere il monopolio islamico nella scuola oppure vorrebbero una maggior apertura verso il capitalismo economico e verso tutte le chiese cristiane e non solo quella cattolica. Ciò non è però contemplato dal regime iraniano che, nonostante sia molto meno invasivo di quelli sunniti, rimane comunque un governo islamico sia a livello religioso che giuridico.

[1] Matzuzzi, Matteo. “Caccia ai cristiani in Iran”. https://www.ilfoglio.it/chiesa/2018/12/11/news/caccia-ai-cristiani-in-iran-228562/. Il Foglio. 11/12/2018. Web. 01/02/2019.

[2] Magni, Stefano “Iran, cristiani arrestati per aver celebrato il Natale”. http://www.lanuovabq.it/it/iran-cristiani-arrestati-per-aver-celebrato-il-natale. La nuova bussola quotidiana. 19/09/2018. Web. 01/02/2019.

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